Presidente, iniziamo dal suo percorso professionale. Come è arrivato alla presidenza di Fises?
Beh, io ho l’onore di svolgere il ruolo di presidente, dal 25 maggio del 2018, di questo importante strumento finanziario, di cui le Istituzioni locali si sono dotate ormai anni fa, dalla fine degli anni 80 per l’esattezza. Io vengo da Sinalunga e nella mia vita professionale sono un imprenditore del settore commercio e assicurazioni. Ben prima di diventare presidente avevo già avuto un ruolo in Fises, dal 2000 al 2006 infatti sono stato consigliere di amministrazione. Nella mia professione non da ora sono impegnato all’interno delle associazioni di categoria, dal 2010 sono entrato a far parte della giunta provinciale di Confesercenti provinciale di Siena, dal 2017 ne sono vice presidente, poi dal 2010 sono diventato consigliere di amministrazione di Confesercenti Impresa srl e dal 2017 ne sono diventato presidente. Quindi oltre la mia esperienza lavorativa ho avuto modo di conoscere il mondo delle imprese in diversi contesti. Questo mi ha portato a svolgere anche un ruolo in altri strumenti importanti per il territorio, come Promosiena di cui sono stato presidente dal 2005 al 2015 e poi dal 2015 al 2018 amministratore unico.
Una esperienza dunque sempre a fianco delle imprese. Come sta oggi la Finanziaria di sviluppo?
Una esperienza la mia da imprenditore che mi ha portato ad essere comunque sempre vicino alle imprese. La Finanziaria ha chiuso il primo semestre di questo anno in modo positivo. Hanno il segno più infatti i dati del documento finale approvato dal consiglio di amministrazione che scatta la fotografia di questi primi sei mesi già trascorsi nel 2023. Tutto questo nonostante il quadro economico qui in Italia, così come in Europa, anche conseguente alle decisioni di politica monetaria adottate dalla Banca Centrale Europea, che è andata verso un aumento importante dei tassi di interesse rallentando la richiesta dei finanziamenti, e rendendo la situazione delle aziende più complessa”.
Quali sono i numeri del suo mandato?
Da luglio 2018 ad oggi Fi.Se.S. ha concesso n° 759 finanziamenti per un importo complessivo di oltre € 61 milioni, di cui a favore di nuove attività n° 158 per complessivi oltre € 11 milioni.
Numeri importanti.
E i progetti a cui state lavorando?
Quest’anno Fises lavora con un plafond di 12 milioni di euro dedicati a Industria 4.0, alle scienze della vita, all’imprenditoria giovanile e femminile così come alle diverse tipologie di intervento che la Finanziaria tradizionalmente svolge. Abbiamo un Plafond Imprenditoria Giovanile e/o Femminile per l’importo di 1,5 milioni di euro utilizzando i consueti strumenti di intervento. Ed ancora, è stato previsto lo stanziamento di 6 milioni di euro per l’attività ordinaria di Fises che viene impiegato nelle tradizionali tipologie di intervento della Finanziaria. Inoltre, è stato costituito un Plafond specifico relativamente alla Convezione Fi.Se.S. - Fondazione T.L.S. per l’importo di 2,5 milioni di euro. Ed ancora, è stato di nuovo costituito un Plafond “Industria 4.0 - Legge Nuova Sabatini” per la concessione di finanziamenti alle imprese che effettuano investimenti in impianti, macchinari, attrezzature e softwares con una dotazione di risorse pari a 1 milione di euro. Infine c’è il Plafond dedicato al Settore Agricolo per la concessione di finanziamenti alle imprese che operano nel settore agricolo che effettuano investimenti o per soddisfare le esigenze di capitale circolante, la dotazione in questo caso è di 1 milione di euro.
La Struttura sta lavorando su altre iniziative operative, anche nel settore dell’efficientamento energetico, che possono portare benefici su tutto il territorio della provincia di Siena.
L’ulteriore aumento dei tassi di interesse riduce la propensione delle imprese a chiedere credito? Se si, cosa significa in termini economici per la Fises e per il territorio?
Significa qui, come altrove, vedere ridotta la propensione all’investimento. C’è bisogno di riduzione di inflazione, sì, ma l’aumento dei tassi riduce la possibilità delle imprese di avvicinarsi ai finanziamenti. E’ del tutto normale, e riguarda tutto il settore del Credito. Se il costo del denaro è più alto, diminuisce la domanda. Per questo Fises ha deciso di recente, ad agosto, di ridurre gli spread applicati alle nuove richieste di finanziamento.
La convenzione Fises-Tls come sta andando?
Dopo la firma abbiamo iniziato con iniziative di comunicazione ed incontri mirati per far conoscere il prodotto. Siamo passati ad una fase più operativa soprattutto in questo ultimo periodo. Grazie alla convenzione tra Fises e Fondazione Toscana Life Sciences applichiamo spreads vantaggiosi tra lo 0.5% e l’1% per le aziende del settore scienze della vita e intelligenza artificiale che hanno il rating di livello migliore, ovvero Classe A.. L’obiettivo è quello di concedere finanziamenti con durata massima di 10 anni alle aziende del settore scienze della vita e quello dell’intelligenza artificiale. In questo modo questo territorio vuole favorire l’accesso al credito delle imprese incubate o affiliate presso la Fondazione Toscana Life Sciences così come le aziende che aderiscono alla Rete SAIHub, ovvero alla rete del “Parco Scientifico dell’Intelligenza Artificiale”, che hanno sede operativa nel territorio dove opera la stessa Fises.
Ci dice un risultato di cui va orgoglioso e quello che avrebbe voluto sicuramente migliore?
Vado sicuramente orgoglioso di essere il Presidente di un Intermediario Finanziario , vigilato da Banca D’Italia, che ha svolto nel tempo un ruolo determinante per l’economia del territorio, soprattutto nei momenti difficili per le aziende come quello della pandemia Covid-19.
Lo confermano i dati sui finanziamenti concessi dal 2009 ad oggi, che sono oltre n° 2.700 per un importo complessivo di circa € 175 milioni, di cui a favore di nuove attività n° 684 pari a circa € 38 milioni.
Per quanto riguarda il risultato che avrei voluto migliore evidenzio che la politica monetaria messa in atto dalla BCE ha portato in poco tempo un aggravio importante degli impegni finanziari assunti dalle aziende, e di questo ne soffrono soprattutto le micro imprese. Avrei preferito, nella fase post pandemia, continuare a sostenere ed accompagnare la ripresa economica e la crescita delle Aziende a condizioni più vantaggiose.
Come sta il livello economico provinciale senese è quello comunale?
I dati recenti della Camera di Commercio di Arezzo - Siena parlano di un export con una crescita molto sostenuta, +50,1%, con un passo decisamente superiore a quello medio regionale (+10,4%). La performance semestrale della nostra provincia è la sesta nazionale dopo quella di Torino, Milano, Napoli, Ascoli Piceno e Livorno. Per incidenza sull’export regionale, Siena con l’8,2 % del totale diventa la quarta provincia esportatrice della Toscana sorpassando Prato e Pisa. I prodotti farmaceutici la fanno da padroni. Le piccole imprese invece soffrono di più, così come commercio e il turismo non è riuscita a raggiungere dati eccellenti nonostante siamo completamente post Covid. Il caro vita, i prezzi dell’energia incidono tantissimo, inflazione compresa
Cosa prevede per il futuro economico senese?
Sul futuro il contesto internazionale inciderà, caro vita, prezzo energia, guerra, inflazione, tassi di interesse. Imprese e associazioni stanno aspettando tutte un rallentamento di questo secondo semestre. Vedremo cosa accadrà. I dati del primo semestre ci danno indicazioni positive, speriamo che si confermino anche nel secondo. Sicuramente il rallentamento negli investimenti c’è. Per questo, per quanto ci riguarda, abbiamo deciso la diminuzione degli spread, come dicevo prima, e per questo stiamo studiando plafond e strumenti specifici per continuare la nostra funzione di stimolo verso il territorio, ruolo, questo ultimo, proprio di Fises dalla sua costituzione.